Attività coordinate tra i comuni dell’Ats 21 e le parrocchie del territorio



Redazione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Nel pomeriggio di martedì 22 novembre, i rappresentanti delle amministrazioni comunali dell’Ambito territoriale sociale 21, delle Caritas diocesane e delle parrocchie del territorio si sono incontrati nella sala parrocchiale della chiesa di San Filippo Neri, a San Benedetto, per stabilire i parametri di una collaborazione coordinata tra gli enti nell’opera di assistenza fornita agli anziani, alle persone con disabilità gravissime, agli indigenti e agli immigrati.

L’incontro è scaturito in seguito alla visita pastorale del vescovo Carlo Bresciani al civico municipio, occasione in cui con il sindaco Antonio Spazzafumo e l’assessore alle politiche sociali Andrea Sanguigni si era prospettato un rafforzamento della cooperazione tra amministrazione e diocesi nell’opera di assistenza alle fasce più deboli della popolazione.

In un momento storico che ha reso le emergenze del territorio ancor più critiche a causa delle diffuse difficoltà economiche, e l’aumento dei prezzi in molti mercati di beni di prima necessità, tra cui l’energia, ci si è incontrati per coordinare gli interventi nell’ottica di raggiungere quante più famiglie possibili, distribuendo in maniera più omogenea servizi e risorse.

L’iniziativa ha avuto un ottimo riscontro e ha gettato le basi per la prosecuzione della collaborazione in maniera sistematica, così da potenziare quanto più possibile la rete di assistenza sociale dei comuni facenti parte dell’Ambito sociale 21.

L’incontro è stato inoltre occasione per mettere in discussione gli standard operativi in ambito assistenziale, suggerendo una revisione dei canoni con i quali si valuta il grado di successo del ritorno all’autonomia delle famiglie fragili, in modo da intervenire in maniera più flessibile e adattiva rispetto alle diverse situazioni.

<<Siamo molto soddisfatti - ha detto l’assessore Sanguigni - della grande risposta ricevuta dalle Caritas parrocchiali. Abbiamo sentito la necessità di raccordare il lavoro svolto da tutti gli attori impegnati nella cura e nell’assistenza delle persone più deboli, così da potenziare la portata e migliorare l’efficacia dei servizi erogati. È nostra intenzione proseguire con questi incontri di formazione e coordinamento tra pubbliche amministrazioni, diocesi e operatori del Terzo settore, con l’intento di intensificare e rendere efficiente quanto più possibile l’opera di assistenza>>.

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